Villa Pallavicini

Scuole di italiano per stranieri:
i conti non tornano

Dal 30 Ottobre la Villa si è riempita per il sesto anno  di studenti : dalle bellissime bimbe di 10 e 11 anni cinesi , a Beatriz, peruviana di 70 anni, badante, sempre allegra con un sacco di progetti per il suo futuro, a Boris,

 

avvocato peruviano, a Irina, ricercatrice universitaria che viene dall’Ucraina. I volontari si prodigano con infinito amore e pazienza.
Passando tra le classi si vedono gruppi che ridono, impegnati nella scrittura, che leggono balbettando le loro prime parole nella lingua italiana.

 

Tra i tavoli corrono i bimbi e la scuola è disseminata di giochi per intrattenerli. Due giorni alla settimana  i bambini , mentre le loro madri  frequentano i corsi, si  ritrovano in una stanzetta e quattro volontarie si dedicano a loro:  i  neonati  dormono, le mamme  allattano, cambiano pannolini, i  bimbi più grandi  giocano. Un grande salotto dedicato a loro ed ancora l’infinito amore e pazienza delle nostre volontarie. La segretaria della scuola corre qua e là. Chi vuole cambiare classe, chi ha trovato lavoro, chi ha perso il quaderno, chi  vuole iscrivere l’amica, la sorella, il ragazzo neoarrivato.  Questo alla mattina, dalle 9,30 alle 11,30 e poi alle 19 si ricomincia fino alle 21,00 per i corsi serali.

 

Al 14 Ottobre contiamo  298 iscritti  per il  quadrimestre che va da Ottobre 2013 a Gennaio 2014 , più i bimbi. Per la prima volta abbiamo chiuso  le iscrizioni 20 giorni prima del solito per mancanza di posti.  In base alla nostra esperienza se non le avessimo chiuse  il numero degli iscritti avrebbe superato i  400 iscritti.

 

Si potrebbe pensare che i numeri della nostra scuola sono così alti perché accogliamo prevalentemente  persone senza permesso di soggiorno, ma non è così. Si potrebbe pensare che nella nostra zona siamo l’unica scuola di italiano per stranieri, ma non è cosi: solo lungo l’asse della via Padova esistono 9 scuole di italiano gestite da volontari (Parrocchia di san Basilio, Ass. Passaparole,Circolo PD, T28, Parole in gioco, parrocchia di santa Maria Beltrade, Giardino delle Idee, Biblioteca di Crecenzago). Questa rete  ha accolto lo scorso anno circa 1.400 allievi, accollandosi totalmente i costi di gestione delle  scuole.

 

Dal 10 Marzo del 2012 lo stato italiano, con l’intendo di  perseguire la strada già avviata in altri stati europei,  ha introdotto il famoso “accordo i di integrazione”  più comunemente chiamato “permesso a punti” .     

 

Dal sito del Ministero:  “Lo scopo dell’accordo è quello di  fornire da parte dello Stato gli strumenti della lingua, della cultura e dei principi generali della costituzione italiana e da parte del cittadino straniero, l’impegno al rispetto delle regole della società civile al fine di perseguire, nel reciproco interesse, un ordinato percorso di integrazione basato sul principio dei crediti. All'atto della stipula allo straniero sono assegnati sedici crediti che potranno essere incrementati mediante l’acquisizione di determinate conoscenze (lingua italiana, cultura civica e vita civile in Italia).    

 

In virtù di questo accordo  lo straniero  dovrà raggiungere, entro due anni dal rilascio del permesso di soggiorno,  attraverso una serie di parametri,    30 punti per vedere confermato il suo permesso.   In caso contrario otterrà una proroga  di una anno ma, se dopo tale periodo,  il suo punteggio non sarà 30  e non avrà acquisito una conoscenza della lingua italiana  a livello A2 (parametri europei)  il questore potrà decretarne l’espulsione.   

 

In base alla nostra esperienza per sostenere un esame di livello  A2 occorrono almeno 160/200  ore di lezione  con un insegnante. 

 

Ed ecco che le scuole di italiano si riempiono di stranieri che si impegnano , attraverso lo studio della nostra lingua, a rispettare il patto con lo stato italiano

 

Ma lo stato  italiano cosa fa per rispettare l’accordo?

 

Organizza, presso gli Sportelli Unici per l’immigrazione delle Prefetture, i corsi di educazione civica che hanno  una durata variabile da 5 a 10 ore . Non frequentare questi corsi comporta la detrazione di 16 punti sul permesso. 

 

Inoltre finanzia i CTP , Centri Territoriali Permanenti. I CTP  sono scuole statali che forniscono gratuitamente percorsi di educazione a persone adulte tra cui anche la preparazione agli esami di lingua italiana a livello A2 .

 

Anche nella nostra zona esiste un CTP , ha sede in Via Pontano 43. Il CTP della nostra zona, in base alle proprie risorse accoglie circa 500 allievi l’anno .

 

Ne rimangono   1.400 sparpagliati tra le diverse     parrocchie e   associazioni di volontariato.

 

 Ed è chiaro che i conti non tornano.

 

Se consideriamo l’apprendimento della lingua una dei principali fattori di integrazione dei nuovi cittadini e poniamo la stessa conoscenza come requisito insindacabile per poter soggiornare nel nostro paese  è evidente che l’offerta formativa pubblica è assolutamente inadeguata al bisogno.

 

Con l’accordo di integrazione l’Italia “si avvia a ricalcare le orme di altri stati europei”  omologandosi ad essi  dal punto di vista dei requisiti richiesti per il soggiorno ma è ben lontana ad esempio dalla Francia dove   il cittadino straniero che firma l’Accordo di accoglienza ed Integrazione (CAD) si assume l’obbligo di imparare la lingua francese ma al contempo,  lo stato francese,  fornisce ben 400 ore gratuite di insegnamento della lingua oltre  alle ore di educazione civica. E’ sufficiente indicare la propria residenza per esser inviati alla scuola del dipartimento di competenza.

 

Al contrario, in Italia, l’insegnamento della nostra lingua, e tutti i relativi costi,  sono prevalentemente affidati al terzo settore ed al volontariato.  Il principale fattore di integrazione dipende dalla buona volontà dei singoli cittadini, associazioni, parrocchie.

La nostra grande gioia di conoscere e  far conoscere si mischia con l’amarezza per  una profonda ingiustizia e con l’immensa fatica oltre che con un tragico senso di realtà: fino a che punto le nostre finanze ci permetteranno il lusso di sopperire alle gravi mancanze delle istituzioni?

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